Il 17 luglio, ho fatto l’esame di CELI B2 dopo un breve periodo di preparazione. Onestamente la prova di ascolto l'ho fatto troppo male. E per questo sarà strano se per fortuna lo supererò. Come sempre mi sedevo nell’aula con un’aria di orgoglio perché tutto per me sembrava solamente un gioco che non me ne fregava nemmeno se lo perdevo. Ero l’ultima per fare la prova orale dopo più di quattro ore di attesa, durante cui una ragazza continuava a vantarsi di tutti i ragazzi stranieri che ha avuto. È ovviamente una grande conquista. Quando sono entrata nell’aula i due insegnanti italiani della scuola mi hanno salutato e la donna mi ha complimentato i miei occhiali. Poi mi ha fatto qualche domanda quotidiana tipo come mi chiamo e dove ho studiato l’italiano. Avendo sentito le mie risposte e forse principalmente come ho parlato, l’uomo ha commentato: ma gli studenti migliori sono mai da Senmiao (il nome della scuola). Non sapevo se fosse genuino o solo esagerasse come gli italiani fanno sempre, quindi ho sorriso. È possibile a volte non sappiamo la ragione di fare qualcosa ma la facciamo comunque? C’è qualche motivo che non possiamo spiegare con le parole ma lo capiamo d’istinto? Da noi cinesi diciamo che per ogni inizio c’è una fine. Quella è stata una fine per me.
Ma c’è una differenza fondamentale tra quelli che sono costretti ad avere una vita sprecata e quelli che scelgono una vita di questa natura. Quando facciamo un confronto tra un’epoca della storia e il presente, speriamo di trovare qualche miglioramento, qualche progresso. E invece troviamo un vuoto che non riusciamo a riempire. Ritorniamo sempre alle domande essenziali di essere, di giustizia, di verità, di libertà, di umanità, di moralità, ecc. Come raggiungere a un compromesso tra cosa è aspettata dagli individui e cosa dalla società intera? Quale deve essere il misuratore ultimo per i nostri valori? Tra accettazione e rifiuto, c’è uno spazio per essere indifferente, essere tacito? L’altro giorno mio padre mi ha detto, devi estrarre quello che puoi mettere in pratica oggigiorno dai libri di saggezza della storia cinese, tipo devi essere come un camaleonte che cambia colori per uniformarsi all’ambiente. Ho fatto un cenno di assenso con un sorriso visibile sul mio viso. Ma se tutto cambiasse tutto il tempo, cosa resterebbe invariato e eterno? E non è quello invariato e eterno che è degno dei nostri tentativi più faticosi? Comunque, non mi sono aspettata di superare l’esame. Come quello che dicono, è la decisione che conta; quando hai deciso, è già metà fatto. Il risultato sarà esaminato in un senso relativo e filosofico.
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March 2023
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